Altri tipi di intervento possono essere utilizzati in determinate situazioni:
- ARTRODESI
L’artrodesi consiste nella fusione permanente di un’articolazione. Il risultato è la sua rigidità. È utile nella correzione di deformità severe, soprattutto nei casi di mani non funzionali. È utilizzata soprattutto a livello del polso e può essere parziale, consentendo qualche movimento, o completa, consentendo solo movimenti di rotazione e nessuna flesso estensione. Può essere inoltre eseguita a livello del pollice per correggere una deformità o un’instabilità importanti. Questa procedura non è indicata per il gomito e solo raramente a livello della spalla. - ARTROLISI
Per artrolisi s’intende la risoluzione di una rigidità articolare mediante intervento chirurgico. Potrebbe essere necessaria prima di o durante altre procedure quando un’articolazione è diventata rigida a causa della spasticità. Dopo il rilasciamento, è necessaria una fisioterapia intensa per evitare la recidiva. - STABILIZZAZIONE DELL’ARTICOLAZIONE
Nei bambini alcune articolazioni potrebbero diventare iperlasse come risultato di uno squilibrio muscolare. Questo accade soprattutto a livello delle dita, dove si presentano delle deformità dette “a collo di cigno”, o a livello del pollice, dove l’articolazione metacarpo-falangea si iperestende. La stabilizzazione consiste nel rinforzare i legamenti propri dell’articolazione (“ligamentoplastica”), prevenendo l’instaurarsi di movimenti anormali ma preservando quelli normali.