Terapia anti-spasmodica

Farmaci anti-spastici

Molti farmaci sono efficaci contro la spasticità. Alcuni sono somministrati per via orale, altri direttamente nel sistema nervoso ed altri localmente, vicino o all’interno dei muscoli spastici.

Quando la spasticità è diffusa (paralisi cerebrale severa), farmaci come il baclofen, il dandrolene o la gabapentina possono essere d’aiuto. Alcune volte però gli effetti collaterali ne limitato l’utilizzo. Questi farmaci possono essere somministrati per via orale o intratecale, a contatto con il sistema nervoso. Pompe impiantate possono rilasciare una dose prestabilita di farmaco ogni giorno, per ottenere un effetto stabile a lungo termine.

Alcuni farmaci possono essere somministrati localmente, direttamente nei muscoli spastici o a livello dei loro nervi motoriRamo nervoso che raggiunge il muscolo e che è responsabile della sua contrazione. Tutti I muscoli hanno il loro ramo motore, a volte anche più di uno... Lo scopo è quello di ridurre il tono muscolare. Il loro effetto è solo temporaneo. Ci sono due tipi di farmaci:

  • la tossina botulinica impedisce la trasmissione dell’impulso nervoso al muscolo, bloccando il rilasciamento di un trasmettitore (l’acetilcolina) che normalmente induce la contrazione. Principalmente sono due i farmaci disponibili sul mercato: Dysport® e Botox®.

Il target muscolare è identificato generalmente tramite elettrostimolazione o ecografia. Quindi, la tossina è iniettata direttamente nel muscolo tramite una siringa con ago. Nei bambini può essere somministrata sotto sedazione.

I suoi effetti iniziano dopo pochi giorni e persistono per tre/cinque mesi. Durante questo periodo la fisioterapia è rinforzata soprattutto a livello dei muscoli antagonisti non spastici, e i tutori sono indicati per combattere le deformità. E’ del tutto reversibile: la spasticità ricompare al cessare dell’effetto farmacologico.
Essa è indicata quando la spasticità di uno o più muscoli è così importante, nonostante tutti gli altri trattamenti, da impedire la funzione o rendere difficile la gestione o provocare dolore.
La tossina aiuta anche nella pianificazione degli interventi chirurgici sia per quanto riguarda la scelta del tipo di intervento sia perchè il paziente possa capire quali benefici si potrebbero ottenere con l’intervento.

  • Oggi, i blocchi motori sono utilizzati soprattutto quando la tossina non è disponibile. Consistono nell’iniezione, intorno al nervo motore, di una sostanza (anestetico locale, alcol o fenolo) che blocca l’impulso nervoso e paralizza temporaneamente il muscolo. La durata dell’effetto dipende dalla sostanza utilizzata (un’ora per l’anestetico locale, qualche settimana per il fenolo).